Tra i supporti rigidi di stampa vale la pena dedicare alcune righe a uno dei materiali più utilizzati in ambito promozionale: il polipropilene alveolare, meglio noto sul mercato con la denominazione di pannello polionda.
Concepito intorno al 1954 dall’unione di intenti di Giulio Natta e Karl Ziegler, la produzione venne iniziata negli anni ’60 dall’industria italiana Montecatini (poi Montedison) e riscosse nei successivi decenni un ampio successo. Parliamo di un pannello rigido durevole, idrorepellente, insensibile agli agenti atmosferici e chimici, può essere tagliato, fustellato, cordonato, fissato con chiodi, viti e graffette, accoppiato con altri materiali (metalli, stoffa, carta, ecc). È disponibile in numerosi colori, formati e grammature. E’ facilmente manipolabile senza particolari rischi, si comporta molto bene nella piegatura creando un effetto cerniera senza rotture.
Pur essendo leggerissimo, garantisce un’ottima resistenza ad ogni sollecitazione, grazie alla sua conformazione assorbe gli urti con particolare efficacia. La bassissima concentrazione di metalli pesanti (cadmio, mercurio o piombo inferiore allo 0,001%) lo configura come prodotto idoneo al contatto alimentare, conforme alle legislazioni in vigore nella maggior parte dei paesi europei. Inoltre è un materiale attento all’ambiente: essendo composto da carbone e idrogeno nella combustione emette solo diossido di carbonio e acqua (al pari di legno e lana) e a temperatura ambiente non emette gas pericolosi.
Nella stampa digitale il polionda è una ristrutturazione del polipropilene alveolare per impieghi grafici, promozionali e di comunicazione: segnaletiche, allestimenti di fiere, manifestazioni all’aperto o al coperto, cartellonistiche per cantieri e zone di lavoro, supporti per esposizioni personalizzabili nella forma e nella grafica. Buona resistenza a urti, sbalzi termici e agenti atmosferici. Leggero, robusto, infrangibile, facile da trasportare: ecco i segreti del grande successo di questo materiale in questi settori.
Il polipropilene viene impiegato in molti oggetti comuni come zerbini, scolapasta, cruscotti degli autoveicoli, tappi di bottiglie, reti antigrandine, custodie dei CD, le capsule del caffè, i bicchierini bianchi di plastica. L’uso del polipropilene si estende anche in ambito industriale: l’esempio più importante è la produzione dei tubi per trasporto di acqua e gas in pressione, cne presentano migliori performance chimiche e meccaniche rispetto al Polietilene, utilizzato in alternativa. Per uso tessile il polipropilene viene lavorato in forma di fiocco (chiamato commercialmente Meraklon) e in forma di filo continuo per corde, tappeti e moquette (chiamato commercialmente Neofil).
Anche la costruzione di aeromodelli dinamici viene effettuata con il polipropilene, in grado di conferire al velivolo una leggerezza unica. Viene utilizzato per produrre reti per zanzariere plissettate e anche come isolante per cavi elettrici in ambienti a bassa ventilazione (es. le galleria) in alternativa al cloruro di polivinile, grazie alla caratteristica del polipropilene di emettere meno sostanze tossiche ad alte temperature. L’Elapor è il nome commerciale del polipropilene espanso, molto utilizzato nell’edilizia e nel modellismo grazie alla peculiare caratteristica di riprendere la forma originale se immerso in acqua bollente.